FAMIGLIA

Figli responsabili

Responsabilizzare i propri figli è un aspetto fondamentale dell’educazione che permette loro di sviluppare una serie di competenze e qualità necessarie per affrontare la vita adulta. Concedere responsabilità ai figli fin da giovani li aiuta a crescere, ad acquisire autonomia e a sviluppare una mentalità responsabile. Tuttavia, come in ogni aspetto dell’educazione, ci sono sia vantaggi che svantaggi da considerare quando si decide di responsabilizzare i propri figli. I genitori possono svolgere un ruolo fondamentale nell’aiutare i loro figli a diventare responsabili.  Ecco alcune strategie che possono adottare: Fissare aspettative chiare:  I genitori dovrebbero stabilire aspettative chiare riguardo al comportamento responsabile dei loro figli. Ad esempio, possono spiegare l’importanza di prendersi cura dei propri compiti, e degli impegni presi. Un modo potrebbe essere quello di prendersi cura del proprio animale domestico, oppure avere continuità in una attività extrascolastica da portare avanti con dedizione. Dare il buon esempio:  I genitori sono modelli di comportamento per i loro figli. Essi possono dimostrare la responsabilità attraverso le proprie azioni. Con grande importanza ricordiamo il rispetto delle regole e la buona educazione verso tutte le persone, compresi i membri della famiglia e il rispetto degli impegni, mostrando organizzazione e responsabilità finanziaria. Molto spesso capita di perdere la via di fare le cose correttamente, non per incapacità genitoriale, ma per mancanza di tempo e di organizzazione. In alcuni casi responsabilizzare i figli vuol dire anche saper dare loro compiti che possono aiutare ad alleggerire le faccende famigliari, come buttare la spazzatura, passare l’aspirapolvere o rifare il proprio letto.   Delegare compiti:  Assegnare ai figli compiti e responsabilità adeguate alla loro età e capacità è un modo efficace per insegnare loro la responsabilità. Ad esempio, possono essere responsabili di sistemare la propria stanza, aiutare con le faccende domestiche o gestire i propri soldi. Si possono responsabilizzare ad esempio, lasciandoli fare una piccola spesa, come recarsi dal panettiere o dal verduriere vicino casa, per trasmetterli autonomia e fiducia in loro stessi e al contempo spiegare loro i passaggi fondamentali di queste operazioni.Per i bambini e i ragazzi sarà una sfida emotiva, a volte non semplice da superare. Offrire opportunità di prendere decisioni:  I genitori possono fornire ai loro figli opportunità per prendere decisioni responsabili. Ad esempio, possono coinvolgerli nelle decisioni familiari, come la pianificazione delle attività o la gestione del tempo libero. Ricordiamo ad esempio il loro coinvolgimento nel progettare una vacanza o un week-end, per inserire delle tappe a loro congeniali. Insegnare l’autonomia:  I genitori possono incoraggiare l’autonomia nei loro figli, consentendo loro di prendere decisioni appropriate per la propria età. Ad esempio, possono insegnare loro come organizzare il proprio tempo, fare gli acquisti in modo responsabile o prendersi cura di sé stessi. Un modo per indirizzarli verso queste competenze potrebbe essere, prepararsi lo zaino di scuola da soli, facendo una check-list  giornaliera dei libri, quaderni e materiali necessari per la lezione, senza dimenticare la merenda e l’acqua. Questo aiuta i genitori ad avere più tempo a disposizione, ed educare all’autonomia dei propri figli. Impartire valori e principi:  I genitori possono trasmettere ai loro figli valori e principi che promuovono la responsabilità, come l’onestà, il rispetto, l’impegno e la perseveranza. Questi valori aiutano a creare una base solida per lo sviluppo della responsabilità. Comunicazione aperta:  I genitori dovrebbero incoraggiare una comunicazione aperta con i loro figli, in modo che possano discutere dei problemi, delle sfide e delle conseguenze delle proprie azioni. La comunicazione aperta consente di imparare dai propri errori e di trovare soluzioni insieme. I genitori dovrebbero trovare sempre il tempo ogni giorno per porsi in ascolto e confrontarsi per trovare soluzioni ai vari dubbi. È importante ricordare che il processo di sviluppo della responsabilità richiede tempo e pazienza. Ogni bambino è un individuo unico e potrebbe richiedere approcci diversi. Sostenere e incoraggiare i figli lungo il percorso è fondamentale per aiutarli a diventare responsabili.

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Come i genitori possono aiutare i figli a costruire relazioni positive

Litigi e arrabbiature, un testa a testa tra genitori e figli ogni giorno, con conseguenze sempre più divisorie nel lungo andare, all’interno del nucleo familiare. Ma come possiamo migliorare la situazione in casa, incoraggiando delle relazioni positive? Cari genitori ben ritrovati, Costruire relazioni positive è una grande prova d’amore, che oltre a creare un clima sereno, aiuta a strutturare un percorso per responsabilizzare i figli. Ecco alcune strategie che possono adottare: Insegnare l’empatia, come abbiamo ripetuto tante volte, è alla base di un buon rapporto.I genitori possono insegnare ai loro figli l’importanza dell’empatia, cioè la capacità di mettersi nei panni degli altri e comprendere i loro sentimenti. Questo può essere fatto incoraggiando i figli a considerare il punto di vista degli altri, a praticare l’ascolto attivo, e ad esprimere gentilezza e comprensione verso gli altri. Modellare comportamenti sani nelle relazioni: I genitori fungono da modelli per i loro figli, quindi è importante che mostrino comportamenti sani e rispettosi nelle loro relazioni, sia con i partner che con gli amici. L’importanza di usare un linguaggio moderato, senza attaccare l’altro e senza incolparlo, cercando di affrontare il focus del discorso senza alzare i toni. Per fare questo serve mostrare rispetto, avere una comunicazione aperta, una collaborazione e un compromesso può aiutare i figli a imparare come costruire relazioni positive e soprattutto un senso reciproco di fiducia. Favorire l’amicizia: I genitori possono creare occasioni per i loro figli di fare amicizie e partecipare ad attività sociali. Questo può includere organizzare feste, incoraggiare la partecipazione a club o gruppi di interesse, e promuovere l’interazione con i coetanei in contesti sicuri. Dare un po’ di spazio  a quelle attività che i bambini possono fare da soli, gli fa accresce il senso di responsabilità e li spinge a trovare soluzioni individuali o di gruppo. Le relazioni possono comportare sfide e conflitti, quindi è importante che i figli sviluppino la resilienza sociale per farvi fronte. in questo caso il compito del genitore sarà aiutare i loro figli a gestire le delusioni, a comprendere che i conflitti sono normali e che possono essere risolti, e a sviluppare strategie per superare le difficoltà interpersonali.   Insegnare abilità di comunicazione: La comunicazione efficace è fondamentale per costruire relazioni positive. l’ascolto attivo, l’espressione di sentimenti in modo assertivo, l’uso di un linguaggio rispettoso e la negoziazione dei conflitti, sono tutti fattori da prendere in considerazione e analizzare uno per volta, trovando spunti ed esempi nella vita quotidiana. Essere presenti e ascoltare:  Un aspetto fondamentale per aiutare i figli a costruire relazioni positive è essere presenti e ascoltarli attentamente. I genitori possono creare spazi e momenti dedicati a parlare dei problemi e delle esperienze dei loro figli, offrendo sostegno emotivo e consigli quando necessario. Per concludere, Ricordate che ogni bambino è un individuo unico, quindi le strategie possono variare in base alle loro esigenze e personalità. È importante creare un ambiente di sostegno, comunicazione aperta e amore in cui i figli possano sviluppare relazioni positive.

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Come i genitori possono aiutare i figli a raggiungere i loro obiettivi.

I genitori possono svolgere un ruolo molto importante nell’aiutare i loro figli a raggiungere i loro obiettivi, partendo dalla comunicazione e dal sostegno emotivo. I genitori dovrebbero creare un ambiente aperto in cui i figli si sentano a proprio agio nel parlare dei loro obiettivi e delle loro aspirazioni. Devono ascoltare attentamente, mostrare interesse e fornire sostegno emotivo durante i momenti di successo e di difficoltà. Le agenzie educative che caratterizzano la costruzione di un ambiente sano sono la famiglia, la scuola e lo sport. Grazie all’interazione di questi ambienti si programma l’identità del bambino in modo da creare un ambiente stimolante che favorisca lo sviluppo delle abilità necessarie per raggiungere gli obiettivi dei figli.  Ecco alcuni modi in cui possono fornire supporto: Stabilire obiettivi realistici: I genitori possono aiutare i loro figli a stabilire obiettivi realistici, tenendo conto delle capacità, delle passioni e degli interessi dei ragazzi. È importante incoraggiare l’ambizione, ma anche essere realistici riguardo alle aspettative, in modo che i ragazzi non si sentano sopraffatti o frustrati. Fornire risorse ed opportunità: I genitori possono cercare di identificare risorse, come libri, corsi, mentori o opportunità di esperienza pratica, che possano aiutare i loro figli a raggiungere i loro obiettivi. Questo potrebbe includere l’iscrizione a un corso extracurricolare, la ricerca di stage o l’accesso a materiali educativi pertinenti. Incoraggiare l’indipendenza e l’autonomia: È importante che i genitori incoraggino i figli a sviluppare l’indipendenza e l’autonomia nella ricerca dei loro obiettivi. Questo significa dare loro spazio per prendere decisioni, sperimentare e imparare dai propri errori. I genitori possono fungere da guide di supporto, ma devono anche permettere ai figli di prendere iniziative personali. Celebrare i successi e affrontare le sfide: I genitori dovrebbero celebrare i successi dei loro figli e riconoscere i progressi compiuti verso i loro obiettivi. Allo stesso tempo, dovrebbero aiutarli ad affrontare le sfide e le delusioni, insegnando loro a gestire le difficoltà e ad apprendere dalle esperienze negative. Essere modelli di ruolo positivi: I genitori possono fungere da modelli di ruolo positivi, dimostrando una mentalità positiva, la perseveranza e la resilienza necessarie per raggiungere gli obiettivi. I figli tendono ad apprendere dai comportamenti dei genitori, quindi mostrare un impegno e una determinazione costanti può essere un potente incoraggiamento. In conclusione, il sostegno dei genitori è essenziale per aiutare i figli a raggiungere i loro obiettivi, che dovranno impegnarsi per indicare un buon orientamento, e creare opportunità. E’ essenziale offrire un grande supporto emotivo per creare un rapporto di fiducia dove si sentiranno più sicuri nel prendere le loro decisioni.

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Come trascorrere del tempo di qualità in famiglia.

Trascorrere del tempo di qualità con la famiglia è un’esperienza preziosa che aiuta a creare legami più forti e duraturi. Ogni giornata è trasformazione, perché si apprendono cose nuove, esperienze, e condivisione di idee ed ideali. Nel quadro familiare, anche se nella routine giornaliera non ce ne accorgiamo, accadono questi cambiamenti, che possono essere invisibili, belli o brutti, e che porteranno a creare situazioni. Per questo è importante fermarsi a riflettere sulla direzione più favorevole possibile e di come si comunica e si interagisce all’interno del nucleo familiare. Ecco alcune idee su come potete trascorrere del tempo di qualità insieme: Cena in famiglia: Organizzate una serata in cui tutti si riuniscono intorno a un tavolo per una cena speciale. Organizziamo l’evento coinvolgendo grandi e piccini. Prendetevi il tempo per cucinare insieme, preparare la tavola con delle decorazioni simpatiche, segnaposto o tovaglioli piegati in varie forme, per giocare e favorire un clima di serenità. Ancora un suggerimento fondamentale è quello di condividere i pasti e conversare senza distrazioni come telefoni o televisione. Durante la cena raccontiamo episodi trascorsi in allegria che hanno coinvolto tutti, gite al mare o in montagne, al parco giochi o un compleanno che è stato particolarmente divertente. Cerchiamo di portare l’umore in positivo, per far sì che anche questa serata faccia parte dei ricordi memorabili di tutta la famiglia. Giornata all’aperto:Approfittate del bel tempo per trascorrere una giornata all’aperto. Andate in un parco, organizzate un picnic, fate una passeggiata in montagna, una gita in un luogo interessante vicino a voi. Potete visitare un museo, un parco tematico, una mostra d’arte o qualsiasi altro luogo che susciti interesse in famiglia. Questo vi permetterà di scoprire nuovi luoghi e condividere esperienze uniche. Come sempre, vi ricordo di tenere in considerazione gli interessi di tutto il nucleo familiare, altrimenti, ad esempio, la gita al museo per qualcuno si può trasformare in una giornata noiosa, mentre per altri una giornata culturalmente appagante, dividendo quella che è la finalità dello stare insieme divertendosi.  Ancora un accorgimento, teniamo sempre in considerazione le differenze di età. Non tutti gli ambienti sono adatti per il coinvolgimento dei bambini, quelli più piccoli avranno esigenze differenti da quelli un poco più grandi, ma cerchiamo di renderli partecipi della scelta chiedendogli cosa gli piacerebbe fare, e da genitori consigliare due o tre proposte su come trascorrere la giornata. Serata film:Per organizzare una serata di cinema a casa preparatevi con questi suggerimenti. Scegliete un film o un cartone animato che piaccia a tutti e che sia adatto a tutte le età. Preparate popcorn, patatine, bevande e sistematevi comodi sul divano. Prepariamo anche la stanza in modo accogliente con cuscini e luci adeguate. In questo modo si stabilisce un contatto familiare amorevole, che dona a tutti i componenti un senso di sicurezza e di unità, non è solamente guardare un film, ma condividere emozioni, anche prendendo spunto dalla morale e dal racconto di cosa si sta vedendo, integrando con spiegazioni e accorgimenti, verso i bambini più piccoli, in modo che siano in grado di capire la storia che si sta sviluppando e le varie situazioni, che ricordate entreranno a far parte dell’acquisizione di competenze e anche di considerazioni personali.   Gioco di società:I giochi di società sono un modo divertente per trascorrere del tempo insieme e poter comunicare, creando un ambiente di connessione e relazione. Alla base di questi giochi ci sono le risate e i momenti di gioia che rafforzano i legami, ma anche affrontare la sfida uno contro l’altro, la lealtà del gioco e dei giocatori, il rispetto delle regole e il fair play. I giochi di società spesso richiedono strategia, pensiero critico, pianificazione e problem-solving. Stimolano la mente e l’apprendimento. Partecipare a tali giochi incoraggia la sfida mentale e può favorire lo sviluppo cognitivo, soprattutto nei bambini. La competizione può aiutare a sviluppare l’autocontrollo, la perseveranza e la capacità di gestire le emozioni in un contesto sicuro e controllato. Ricorda che ciò che conta davvero è dedicare del tempo di qualità l’uno con l’altro, senza distrazioni e con l’intenzione di godervi la compagnia reciproca. Adattate queste idee alle preferenze e agli interessi della vostra famiglia, creando momenti speciali e indimenticabili insieme.

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La carenza educativa

Sveglia presto alla mattina. Portare il bambino a scuola, e andare di corsa a lavoro o a sbrigare faccende. Questo è la routine giornaliera della maggioranza delle persone, che non riesce a gestire i tempi per conoscere ed aiutare i propri figli. “Io sono un bravo genitore”. Per riconoscersi in questa frase c’è da sacrificare molto tempo con dedizione e soprattutto lo fanno le mamme, con il loro istinto materno ed amorevole. Ma andiamo più nello specifico e chiariamo il concetto di carenza educative e analizziamo cosa possiamo fare di più per migliorare gli aspetti della vita famigliare. La carenza educativa dei genitori si riferisce alla mancanza di conoscenze, abilità e risorse necessarie per svolgere efficacemente il ruolo di genitore e fornire un’adeguata educazione ai propri figli. Questa carenza educativa può manifestarsi in molti modi, come ad esempio: La mancanza di conoscenze sullo sviluppo infantile, questo può riguardare diversi aspetti dello sviluppo, come lo sviluppo fisico, cognitivo, emotivo e sociale. Ad esempio, potrebbe essere una mancanza di conoscenza riguardo alle tappe tipiche dello sviluppo del linguaggio, dell’apprendimento motorio, dell’interazione sociale o delle abilità cognitive dei bambini. Può anche riguardare l’ignoranza su come le esperienze e l’ambiente influenzano lo sviluppo infantile. La mancanza di conoscenze sullo sviluppo infantile può avere diverse conseguenze negative. I genitori potrebbero non essere in grado di fornire un ambiente stimolante e supportante per i loro figli, o potrebbero non riconoscere i segnali di allarme di possibili ritardi nello sviluppo.  Organizzazione di strategie di apprendimento. Le strategie di apprendimento nei bambini si riferiscono alle tecniche o ai processi mentali che i bambini utilizzano per acquisire e organizzare le informazioni, risolvere problemi e migliorare le loro abilità cognitive. Queste strategie sono spesso considerate parte integrante del processo di apprendimento e possono influenzare il modo in cui i bambini assimilano e utilizzano le conoscenze. Le strategie di apprendimento possono variare a seconda dell’età e dello sviluppo del bambino, ma alcune delle strategie comuni includono: Ripetizione: la pratica ripetuta di informazioni o abilità per aiutare nella memorizzazione. Organizzazione: organizzare le informazioni in modo logico o utilizzare schemi per facilitare la comprensione e la memorizzazione. Elaborazione: collegare nuove informazioni a conoscenze preesistenti per facilitare la comprensione e la memorizzazione. Metacognizione: consapevolezza e controllo delle proprie capacità di apprendimento, compreso il monitoraggio dei progressi, l’identificazione delle difficoltà e l’adattamento delle strategie di apprendimento di conseguenza. Immaginazione e visualizzazione: utilizzare immagini mentali o immaginazione creativa per comprendere e ricordare informazioni. Costruzione di significato: attribuire un significato personale alle informazioni o collegarle a esperienze personali per facilitare la comprensione e la memorizzazione. Collaborazione: lavorare insieme ad altri bambini o adulti per condividere conoscenze, discutere argomenti e risolvere problemi. Le strategie di apprendimento possono essere insegnate e sviluppate attraverso l’educazione formale, l’interazione con gli altri e l’esperienza pratica. Insegnare ai bambini a utilizzare strategie di apprendimento efficaci può contribuire a migliorare la loro capacità di apprendere in modo autonomo, affrontare le sfide accademiche e sviluppare competenze di pensiero critico. Oltre a questi punti possiamo allargare l’orizzonte ad altri contesti come la disciplina positiva, la gestione del tempo e delle risorse, la comunicazione efficace e il sostegno emotivo. Come avete potuto notare ci sono un’infinità di dettagli da non sottovalutare per uno sviluppo armonico del bambino, ma è necessario dedicare del tempo seguendo anche questi piccoli suggerimenti applicati giorno per giorno. Le cause della carenza educativa dei genitori possono essere molteplici e includono la mancanza di risorse economiche, l’isolamento sociale, la mancanza di accesso all’istruzione e alla formazione, la mancanza di supporto familiare e comunitario, e problemi di salute mentale e fisica.  La carenza educativa dei genitori può avere conseguenze negative sul benessere e lo sviluppo dei bambini, tra cui bassa autostima, problemi comportamentali e accademici, e difficoltà relazionali. Per concludere, per superare la carenza educativa dei genitori, possono essere utilizzati programmi di formazione e sostegno ai genitori, come quelli proposti dal nostro team di Project PMC, gruppi di supporto, attività di apprendimento basate sulla comunità e altre risorse che possono aiutare i genitori a sviluppare le abilità e le conoscenze necessarie per fornire un’adeguata educazione ai propri figli. Potete trovare molti di questi programmi formativi sul gruppo facebook Mamma è quì, riservato a tutti i tesserati, dove i nostri esperti pubblicano programmi adeguati e dove poter avere ascolto per le piccole problematiche.

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La tecnica del Time out in pedagogia.

Capricci, litigate e arrabbiature…   Come fare per approcciare con un metodo efficace?   È importante notare che i comportamenti dei bambini possono variare a seconda dell’età, della personalità e delle circostanze individuali. Tuttavia, alcuni comportamenti che possono essere considerati scorretti o inappropriati sono:   Mancanza di rispetto verso gli adulti o i coetanei. Aggressività verbale o fisica verso gli altri. Comportamenti violenti o distruttivi, come rompere oggetti. Bugie frequenti o comportamenti disonesti. Disobbedienza o sfida verso gli adulti o le regole stabilite.   È importante che i genitori responsabili lavorino con i bambini per aiutarli a capire perché questi comportamenti sono sbagliati e come possono fare scelte migliori in futuro.  Inoltre, è importante che i genitori prestino attenzione ai comportamenti dei bambini e cercare di affrontare tempestivamente qualsiasi problema. Ma in che modo? E’ giusto dare punizioni?  La tecnica del time-out è una strategia educativa utilizzata in pedagogia per gestire comportamenti inappropriati o indesiderati dei bambini. Questa tecnica prevede la rimozione temporanea del bambino dall’ambiente o dalla situazione che ha scatenato il comportamento indesiderato, allo scopo di interrompere il comportamento stesso e di fornire una pausa per calmarsi e riflettere.   In pratica, quando un bambino ha un comportamento indesiderato, come ad esempio un atteggiamento aggressivo, irrispettoso o pericoloso per sé o per gli altri, l’adulto che si occupa di lui lo rimuove dalla situazione e lo mette in un luogo tranquillo e isolato, senza stimoli distrattivi. In questo modo, il bambino viene privato temporaneamente dell’attenzione degli adulti e dei compagni, in modo da comprendere che il suo comportamento ha conseguenze negative per sé e per gli altri.    Il time-out deve essere utilizzato in modo adeguato, rispettando alcune regole di base. Innanzitutto, deve essere sempre proporzionato al comportamento del bambino e non deve essere usato come punizione, ma come momento di riflessione e di riorientamento comportamentale. Inoltre, il time-out deve essere sempre accompagnato da una spiegazione chiara e comprensibile del motivo per cui viene utilizzato e da un’indicazione di come il bambino possa comportarsi diversamente in futuro.    In questo caso la comunicazione, per l’efficacia del metodo è una parte fondamentale. Gli adulti dovranno fare attenzione al linguaggio utilizzato cercando di non etichettare il bambino, senza sgridarlo. In questo momento lo stiamo educando con fermezza e decisione, ma non con cattiveria.   Infine, il tempo di time-out, deve essere proporzionato all’età e alle esigenze del bambino, e non deve essere troppo lungo o troppo breve. In sintesi, la tecnica del time-out è un metodo educativo che può essere utile per gestire i comportamenti indesiderati dei bambini, ma deve essere utilizzata in modo adeguato e sempre in combinazione con una comunicazione chiara e positiva con il bambino.Stiamo educando e non punendo.  

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If Children Live With

Se il bambino vive nella critica, impara a condannare. Se vive nell’ostilità, impara ad aggredire. Se vive nell’ironia, impara la timidezza.   Se vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole. Se vive nella tolleranza impara ad essere paziente. Se vive nell’incoraggiamento, impara la fiducia. Se vive nella lealtà, impara la giustizia. Se vive nella disponibilità, impara ad avere fede. Se vive nell’approvazione, impara ad accettarsi. Se vive nell’accettazione e nell’amicizia, impara a trovare l’amore nel mondo. di Dorothy Law Nolte   La poesia “If Children Live With” scritta da Dorothy Law Nolte è un’opera emozionante che riflette la saggezza e la verità che solo l’esperienza può insegnare. La poetessa si concentra sui bambini e su come le esperienze che vivono influenzino la loro crescita e il loro sviluppo.   Nella poesia, Nolte elenca una serie di esperienze positive e negative che i bambini possono incontrare nella loro vita, come la gentilezza, la critica, l’amore e la punizione. Lei afferma che queste esperienze possono modellare il modo in cui i bambini vedono se stessi e il mondo che li circonda.   La poesia di Nolte è scritta in modo semplice e facile da comprendere, ma ciò che la rende davvero speciale è la saggezza che vi è contenuta. Ogni verso è una lezione per genitori, insegnanti e tutti coloro che si occupano di bambini, una guida su come aiutare i bambini a diventare persone felici e sicure di sé.   In generale, la poesia “If Children Live With” è un inno alla responsabilità e alla compassione. Nolte ci ricorda che i bambini sono la nostra speranza per il futuro, e che dipende da noi fornire loro il giusto ambiente per crescere e diventare le migliori versioni di se stessi. È un’opera commovente che ispira e ci fa riflettere sul nostro ruolo come adulti nella vita dei bambini.  

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Come i genitori possono incoraggiare l’educazione dei figli

L’educazione dei bambini è un’attività primaria che viene svolta prima nella propria abitazione, poi con l’inserimento della scuola materna, per poi proseguire per tutta la vita nei vari ambiti. Ricordiamo che la parola educare deriva dal latino educere, ossia tirar fuori, ed è proprio quello che bisogna fare. Tirare fuori il meglio dei bambini e dei ragazzi. L’aspetto che voglio sottolineare in queste poche righe è la responsabilità genitoriale di educare al meglio condividendo esperienze ed emozioni, non demandando alla scuola o alle agenzie educative il solo compito di formare una coscienza educativa dei propri figli. Ci sono molti modi in cui i genitori possono incoraggiare l’educazione dei propri figli. Vediamone qualcuno insieme: Leggere con i propri figli: Leggere ai propri figli fin dalla tenera età può aiutare a sviluppare il loro interesse per la lettura e l’apprendimento. Inoltre, la lettura insieme ai propri figli può creare un’esperienza di legame familiare positiva. Cerchiamo di trovare del tempo per compiere questa attività, spegniamo la televisione o i videogame e proponiamo un racconto avvincente. Sono sicuro che la biblioteca della vostra città saprà consigliarvi dei libri adatti all’età del vostro bambino. Supportare la curiosità dei propri figli: I genitori possono incoraggiare la curiosità dei propri figli fornendo risposte ai loro quesiti, cercando insieme informazioni su argomenti che interessano loro e incoraggiandoli a porre domande. Quante volte vi è capitato di sentirvi chiedere perchè? Anche in questo caso ogni risposta va commisurata all’età evolutiva del bambino o adolescente, senza distorcere la risposta, ma adattarla alla sua comprensione. Una ricerca insieme sul web potrebbe essere un’attività per stimolare la curiosità e apprendere nuove informazioni. Dare l’esempio: I genitori possono dare l’esempio facendo vedere ai propri figli che anche loro sono impegnati nell’apprendimento continuo. Ad esempio, possono leggere libri, frequentare corsi di aggiornamento o sviluppo personale. In questo caso, dei genitori con una vita sociale attiva possono favorire gli stimoli per praticare nuove attività e conoscere altre persone. E’ sempre un buon motivo quello di arricchire la propria mente con interessi che fanno stare bene l’animo e il corpo. Ad esempio, anche l’educazione alimentare, sarebbe una bella opportunità di confronto per riuscire ad applicare con disciplina i principi di una sana alimentazione, per vederne poi i risultati. Coinvolgere i propri figli in attività extrascolastiche: Gli sport, la musica, l’arte e altre attività extrascolastiche possono aiutare i figli ad acquisire nuove competenze e a sviluppare il loro interesse per le materie scolastiche. Di questo ne facciamo un po il nostro cavallo di battaglia, perché tante volte è stata ripetuta l’importanza di praticare uno sport o altre attività che possano suscitare interesse nel bambino o adolescente, in modo da potersi affacciare a nuove realtà e costruire un’immagine di se stesso sempre più indipendente. Mostrare interesse per la scuola: I genitori possono dimostrare interesse per la scuola dei propri figli partecipando alle riunioni scolastiche, aiutando i propri figli con i compiti e fornendo supporto emotivo durante periodi di stress come gli esami. Qui spendiamo due parole per sottolineare il concetto di accompagnare i propri figli a fare i compiti, e non sostituirsi a loro. Un aspetto fondamentale è quello di essere sostenitori, e incoraggiarli allo studio per sostenere la loro autonomia e il loro sviluppo. A volte non ce ne accorgiamo ma facendo le cose al posto loro non gli diamo la possibilità di pensare ed utilizzare strategie alternative per la risoluzione dei problemi, gli stessi problemi che incontreranno durante il  loro percorso di vita. Più migliorano le loro competenze, e più avranno un atteggiamento mentale forte, e saranno capaci di prendere decisioni in autonomia. Valorizzare l’impegno e la perseveranza: I genitori possono incoraggiare i propri figli a perseverare nei momenti difficili, valorizzando l’impegno e la dedizione piuttosto che solo i risultati. Pensiamo a quanta fatica hanno fatto durante l’anno nel praticare la loro attività sportiva, però nel momento della gara, sono uscite tutte le abilità acquisite riuscendo ad ottenere la vittoria. Questo è solo un esempio, ma è fondamentale che da parte del genitore oltre al supporto dell’attività stessa, ci sia il riconoscimento dello sforzo e del risultato, che dev’essere accolto con soddisfazione da parte di tutti. In sintesi, i genitori possono incoraggiare l’educazione dei propri figli fornendo opportunità, supporto e incoraggiamento per sviluppare il loro interesse e la loro motivazione per l’apprendimento.

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Come mantenere una buona relazione di famiglia.

Ogni giorno veniamo messi alla prova con il susseguirsi di nuove problematiche, e soprattutto da una cattiva gestione del tempo, che sembra non bastare mai per tutti gli impegni giornalieri.  Per questo motivo mantenere una buona relazione di famiglia è essenziale per il benessere e la felicità di ogni individuo all’interno della famiglia stessa. Pensiamo a come possa migliorare la programmazione della giornata tra i vari componenti, migliorando la comunicazione, con messaggi chiari e regole semplici. In questo modo ogni componente avrà il suo ruolo e determinati compiti da assolvere. Ad esempio i bambini dovranno aver cura loro stessi di prepararsi lo zaino per la scuola e fare attenzione di aver preso tutti, la mamma di fare la spesa e il papà di organizzare la gita per il weekend e accompagnare i bambini a fare sport. Una suddivisione organizzata dei compiti sarà la carta vincente per vivere in serenità. Vediamo alcuni punti fondamentali sui quali focalizzarsi. Comunicazione aperta ed efficace: la comunicazione è la base di ogni relazione sana. Assicurati di parlare regolarmente con i tuoi familiari e di ascoltare ciò che hanno da dire senza giudicare o interrompere. Inoltre, cerca di essere chiaro e diretto quando esprimi i tuoi pensieri e sentimenti. Rispetto reciproco: il rispetto reciproco è fondamentale per mantenere una buona relazione di famiglia. Ciò significa che dovresti rispettare le opinioni, le scelte e le azioni dei tuoi familiari, anche se non sei d’accordo con loro. Inoltre, aspettati di essere rispettato in modo simile. Condividere momenti piacevoli: trascorrere del tempo insieme è un modo importante per rafforzare i legami familiari. Organizza attività piacevoli come una cena in famiglia, una gita al parco o una serata di giochi da tavolo. Ciò aiuterà a creare ricordi positivi e a rafforzare il rapporto familiare. Risolvere i conflitti: i conflitti sono inevitabili in ogni relazione, compresa quella familiare. Tuttavia, è importante affrontarli in modo costruttivo. Cerca di evitare accuse, giudizi o insulti, e invece concentrati sulla risoluzione del problema in modo pacifico e razionale. Supportarsi a vicenda: la famiglia dovrebbe essere un porto sicuro in cui tutti i membri si sentono supportati e sostenuti. Cerca di essere presente per i tuoi familiari quando hanno bisogno di aiuto o sostegno emotivo. In sintesi, mantenere una buona relazione di famiglia richiede un impegno costante da parte di tutti i membri della famiglia. Sii aperto, rispettoso, condividi momenti piacevoli, risolvi i conflitti in modo costruttivo e sostieni a vicenda. Con il tempo, questi comportamenti aiuteranno a rafforzare il rapporto familiare e a creare una famiglia più unita e felice.  Articolo a cura del Dott. Max Parolin

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Come creare un’attività Montessoriana

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Durante la crescita del bambino arriverà il momento in cui inizierà a porvi delle domande, che potranno riguardare il mondo che li circonda. Nell’arco dell’anno si possono mettere in atto diverse attività che permettono al bambino di conoscere il mondo circostante, accrescere la sua curiosità verso il mondo esterno, e allo stesso tempo, sono attività che permettono ai membri della famiglia di accrescere le relazioni e passare del tempo di qualità.  Prima di parlare delle attività in sé è necessario chiarire alcuni punti per mettere in pratica al meglio queste attività. Ruolo dell’adulto:  Il genitore deve accompagnare il bambino nell’esplorazione del mondo circostante. È doveroso capire che il bambino non è un “recipiente da riempire” ma “una sorgente da far sgorgare”, come dice Maria Montessori. Aiutare materialmente il bambino, e quindi sostituirsi a lui nelle attività, non è d’aiuto. Il bambino va lasciato agire autonomamente se vogliamo che cresca pienamente consapevole delle proprie possibilità. Va rilevato che la libertà che si da, è solo per renderlo consapevole di ciò che è in grado di poter fare senza dipendere da una figura esterna. Non implica che la libertà sia legata al “faccio ciò che voglio”. Ogni bambino è un mondo a sé:  Ogni bambino è un mondo a sé, ha i suoi tempi e i suoi ritmi, quindi è necessario che l’adulto accompagni, senza forzare. È necessario che l’adulto crei un ambiente adatto alle esigenze del bambino che lo faccia sentire al sicuro di esplorare il mondo. Creare l’ambiente adatto:  È importante creare un ambiente a misura di bambino: – sceglieremo un tavolo alla sua altezza ( tavoli da giardino,  tavoli in legno per bambini ecc.).                  – oppure, se il bambino preferisce stare sul pavimento, stendere un tappeto, o nel caso di attività all’aperto va bene una stuoia o una coperta, su una porzione di pavimento o terreno. – alla fine dell’attività, il bambino sistemerà lo spazio che ha utilizzato e rimetterà a posto tutti gli oggetti utilizzati. Presentare un’attività:  Nel metodo montessoriano la presentazione dell’attività è molto importante. Al bambino va spiegato ogni singolo gesto, o comportamento che per noi sono cose normali, ma che per il bambino sono consuetudini insolite: – disponete le attività in contenitori che abbiano dei manici o che siano facili da afferrare per il bambino, in modo tale da facilitarlo nella presa degli oggetti. – su ogni contenitore, o scatola, illustrate con un’immagine che tipo di attività si trova al suo interno in modo tale da far scegliere con facilità il bambino. – dopo la scelta l’adulto si affiancherà al bambino e spiegherà con parole semplici e chiare gli oggetti che compongono l’attività. – spiegare con calma l’attività una sola volta. – lasciare svolgere in autonomia l’attività al bambino. – mostrare, infine, dove riporre la scatola dell’attività in modo tale che il bambino sappia dove trovare facilmente e in autonomia gli oggetti che ha usato per il gioco nei giorni successivi. Dove trovare gli oggetti per le attività:  Gli oggetti possono essere vari, si possono trovare in casa o in giardino, in vendita in negozi specializzati o in cartoleria, su internet. I posti sono vari dipende dal tipo di attività che volete svolgere. Età:  È ovvio che ogni età, ed ogni periodo di esplorazione, corrisponde ad un’età diversa. Anche se non è giusto parlare di età, ma di periodi sensitivi, i bambini, come abbiamo detto prima, hanno tempi diversi, quindi dare un limite di età alle attività montessoriane, è un concetto di per sé errato. Infatti, le attività montessoriane non hanno fasce d’età precise, si possono svolgere in qualsiasi momento lo si ritiene opportuno.  In conclusione, le attività montessoriane sono infinite e il limite legato a esse è solo dato dalla mancanza di fantasia. Articolo a cura della Dott.ssa Benedetta Bizzarri

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